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Piero Caniparoli [05/11/2025]

Cammineremo con Lucca Comics & Games

Questi Lucchesi, così avveduti, così intelligenti, così ambiziosi, così assai inquietanti; hanno il vanto indiscusso di avere iniziato l’occidente alla scienza delle finanze”.

Così scriveva Henri Pirenne, Belga, fra i più celebri storici del primo ‘900

Dal 1972, il primo “Pallone” in piazza Napoleone a Lucca, mi vede piccolo bambino che si tuffava in un mondo di meraviglia, e da allora puntualmente ogni anno ho atteso quei giorni per scoprire sempre più quel magico mondo. Sono cresciuto e come me è cresciuta la manifestazione; cambia di nome, si sposta in spazi esterni dal centro città, aggiunge i Games ai comics e ritorna di nuovo nel centro città. In pochi anni da allora è arrivata al punto di fagocitare letteralmente la città di Lucca, metterla sotto assedio con un’invasione di persone che vogliono vivere- come me da piccolo- dei giorni di magia. Molti i disagi che lamentano sia i cittadini che gli ospiti: strade chiuse, parcheggi introvabili, prezzi super dal panino al biglietto e a tutto il resto comprese le pile di variant, limited e proposte esclusive editoriali e firme varie, impossibilità a muoversi e le lunghe file che oramai sono diventate il vero tormento degli utenti; da prendere il braccialetto ai firma-copie degli autori da entrare nei padiglioni agli eventi. Parliamo di file di ore per entrare nel padiglione di Netflix o della Lego. Da notare che l’offerta negli anni si è sempre allargata, coinvolgendo sempre più i medium di intrattenimento, sposando, giustamente va detto, quelli che sono i gusti e le tendenze attuali, compresi i Brand da Samsung a Nintendo. Gli stessi organizzatori promuovono Lucca Comics chiamandolo il Festival internazionale Pop o fantasy, come dell’ormai ex Museo del fumetto (prossimo a nascere stando alle dichiarazioni degli ultimi almeno 5 anni) si preferisce la denominazione Expo comics. Ho notato che gli stessi Cosplayer, per anni stelle principali dell’evento lucchese con conseguente critiche dai puristi dei comics, quest’anno erano molti meno e anche loro hanno lamentato meno considerazione con spazi ridotti. La storia si ripete: avanti il nuovo e il vecchio pian piano accantonato e meno considerato. Certo non possiamo pretendere, noi anime pure nate con i fumetti, di competere con gli attori della serie Stranger Things o la Star creatore di videogiochi o un Mangaka giapponese che si presenta come artista mondiale con tutti gli annessi e connessi, noi, le anime pure di cui sopra, vivevamo gli artisti disegnatori come dispensatori di emozioni: e la magia di allora accantonata per far posto al nuovo. Non si può pretendere che la Lucca Comics di un tempo, piccola come un bambino, rimanesse tale per sempre: è diventata adulta e cammina da sola con i suoi sbagli e contraddizioni, io per l’affetto che mi lega a quel bambino posso solo continuare a camminare con lui; dovunque vada. Sarebbe altresì auspicabile che Lucca trovasse il modo di ri-valorizzare i comics e quelle emozioni legate al passato, che tanto hanno inciso per molte generazioni e, non dimentichiamolo, li hanno portati dove sono oggi. Certo, sfida non facile con il rischio concreto di stuccare un amarcord sulla via del tramonto dove il bacino di utenza somiglia sempre più a una casa di riposo con pensionati in crisi d’identità, ma le possibilità ci sono, le competenze anche, si tratta di mettere in campo idee fresche che riescano a inserirsi nei nuovi contesti e soprattutto sigillare tutta la parabola culturale come ideale trait d’union (French Kiss) da tutto quello che ha rappresentato il fumetto in parallelo con le generazioni e la società circostante. Ideale per questa bella visione (auspicata da molti) sarebbe inserirla il prossimo anno, 2026, per i festeggiamenti del 60esimo. Comunque, siamo certi, che gli organizzatori della manifestazione riusciranno a mettere in campo un ulteriore successo, anche perché… Questi Lucchesi…“