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Francesco Bosco [25/10/2025]

Errata Corrige

Fortunatamente c’è sempre qualcuno che i Quaderni del Tex non solo li compra, ma li legge con attenzione… e ti fa notare quando, da qualche parte, hai scritto una castroneria. È il caso dell’amico Simeone, che ha segnalato un errore riguardante il Tex n. 11 censurato con testatine datate. Nel Quaderno n. 2, infatti, questo albo viene descritto come avente tutte le testatine datate tranne la 9-10-11 e la 13.

In realtà, le testatine non sono la 9-10-11 e la 13 ma la 10-11-12 e la 14, e il problema non finisce qui: evidentemente il famigerato “copia e incolla” ha colpito alla grande, visto che nel Quaderno n. 1 le indicazioni erano esatte. E ha colpito anche riguardo all’albo non censurato, sia nella versione Kit che in quella Ragazzo nel Far West, dove le testatine non datate sono solo la 10-11 e 12 e non 9-10-11 e 13.

Altro refuso risiede nella scheda del n. 12, laddove riporto la testatina non datata nella n. 4 invece che la 5. In questo caso ringrazio l’amico Marco di VC.

Me ne scuso sinceramente. So bene che i Quaderni sono strumenti con cui molti collezionisti confrontano e verificano i propri albi - proprio come ha fatto Simeone - e un errore può creare confusione.

A mia parziale discolpa, ammetto di aver agito con leggerezza: il testo in questione proveniva da un vecchio file custodito in una cartella che raccoglieva molto materiale destinato a un Index di Tex richiestomi nel 2010 dall’editore Ferriani. Ironia della sorte, in quel periodo non possedevo una copia del n. 11 non censurato - avevo venduto da tempo la mia, non proprio in ottime condizioni - e solo nel 2017 riuscii a acquistare il “mio” n. 11 grazie all’amico Raggi. Per questo, stupidamente, all’epoca non controllai di persona.

Comunque, consulto spesso i miei Quaderni ogni volta che mi accingo a scriverne uno nuovo. Capita quindi che mi accorga da solo di qualche errore o imprecisione. Fa parte del gioco e, tutto sommato, credo che finora di castronerie davvero clamorose non ne siano emerse.

Ma al di là di questo, devo dire che ricevere “segnalazioni” è, paradossalmente, una piccola soddisfazione. Succede di rado, e proprio per questo assume un valore particolare: significa che non tutti acquistano i tuoi lavori solo per riporli in libreria, ma che qualcuno li legge davvero, li consulta, li confronta. E questo, per chi li scrive, è forse il riconoscimento più bello.