Sei in: Home page > Articoli > Quando è vizio non è peccato

Articoli

Francesco Bosco [21/09/2024]

Quando è vizio non è peccato

Se si potesse indire un referendum sull’abrogazione della pratica del copia-incolla in ambito fumettistico, sarei il primo a presentarmi alla cabina per mettere una bella croce sul SI. Davvero non se ne può proprio più di questo sterminato esercito di scansafatiche che si fa bello copiando spudoratamente qualsiasi cosa da Wikipedia, da siti, blog e altro, senza nemmeno provare a confutare la veridicità delle informazioni o a sforzarsi di dare una forma, un corpo, un proprio stile di scrittura a ciò che si copia. E poi impariamo a citare le fonti! 

Se il nostro incollatore,dinanzi alla scheda cronologica dei disegni di Pecos Bill dell’Albo d’oro Mondadori, copierà ciò che trova scritto, non sapendo che in molte di queste schede è riportato Pietro Gamba al posto di Francesco Gamba, divulgherà una notizia sbagliata. Così, imbattendoci nei trattati del nostro esimio eroe scansafatiche, apprenderemo che Francesco Gamba non ha mai disegnato Pecos Bill… paradossalmente, il Francesco Gamba in una delle sue migliori performance da fumettista… anzi, senza dubbio la migliore! 

E se il nostro eroe scansafatiche viene a sua volta copiato da esimio collega scansafatiche, ecco che la fake si radicalizza. Forse sono meno peggio le schede che ad esempio non riportano tra i disegnatori del Pecos Bill Roy Dami o Antonio Canale. Si, direi decisamente un danno minore. Ancor minore, il danno, se le trovi con Paparella, De Vita, D’Antonio, Dami, Gamba, Canale, Battaglia

Anni fa, trenta e più, il grido di dolore di Giovanni Ticci che mi riferì personalmente: “Mai fatto parte dello Studio Giolitti!”. E, una quindicina di anni fa, quello di Romano Felmang, cito anche qui testualmente: “Mai entrato nello staff di Alberto Giolitti!”. Eppure, in molte delle schede che elencano i collaboratori dello Studio Giolitti, appaiono i nomi dei nostri due autori. Lasciamo poi perdere quelli che ne hanno effettivamente fatto parte ma che pare senza un passato storico. 

A pappagallo: “Il primo Tex di Muzzi aveva le teste disegnate da Galep”. Falso! “Galep inizialmente non faceva le matite per la striscia di Tex”. Falso! E potrei proseguire con una infinità di esempi riguardanti Tex.

Da un mio blog (2021). Una volta Galep fece un Tex che fumava la pipa ma la redazione gliela cancellò: una innocente auto-citazione, Galep fumava la pipa. Poi fece Tex col foulard arrotolato al collo, un giubbotto da damerino e un cappello poco texiano… come quello delle immagini a corredo di questo articolo. Ma erano lui e la sua fonte... senza l’erudito pubblico di oggi che spacca il capello in quattro, si fa mille domande, e se ne fotte di dove ribollono gli ardori. Già, esiste il copia-incollista e, parimenti, esiste colui che ancora oggi ci fa notare che il Vile attentato manca del logo; due parole d’altro col cazzo. Vale il detto sulla pianta del fico non può nascere una pesca.