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Francesco Bosco [13/07/2024]
Ancora esistono nizziani e boselliani, incredibile! E sono sempre lì a misurare le storie con i cinturoni slacciati, il Tex piccione, quello verboso, ‘sti minchia di finali affrettati, il tutto condito da battutismo da quattro soldi e penoso narcisismo cattedratico. E sono lì anche quel paio di spiantati aziendalisti, ministri degli esteri, come li chiamo io da decenni, che della ditta Bonelli sono capaci di difendere l’indifendibile, vedi gli obbrobri grafici di Laurenti, ma attaccano Nizzi non appena ne hanno l’occasione. Pensate che riescono addirittura a farti passare Nolitta come scrittore di “perfetta essenza texana”. Sono ministri che controllano scientificamente il flusso dei “turisti di passaggio” (ossia i lettori degli ultimi venti anni) che pullulano nei più puzzolenti angoli del web, specie nelle pagine di FB.
Ma che dicono i turisti di passaggio? Beh, quelli sono sempre i soliti. E ce ne sono anche tra coloro che si dichiarano vecchie mummie ma che con le vecchie mummie non hanno nulla a che vedere. Non fatemi parlare dei “passatisti”, quelli in difesa di non si sa quale memoria o tradizione, o dei “modernisti”, quelli che prendono congedo dal mai frequentato vecchio Tex, con l’immancabile ritornello: “Oh, ma quanto rompono i coglioni ‘sti tradizionalisti non appena il modello viene superato”. Superato da cosa? Cosa c’è da superare rispetto a un’idea che nel ’48 era già avanti anni luce? Aziendalisti, turisti di passaggio e nolittiani de ‘sta ceppa, che ripetono a pappagallo una sciocchezza che dalla bocca di Sergio non sarebbe mai uscita: “nessuno ti costringe a comprare!”. Ecco, compratelo tu il Tex e poi vai a fare il professore sul web col contatore che ti segna 2-3000 post. Belin, DUEMILA post! Ci si potrebbe scrivere la storia del fumetto italiano con duemila post.
Ma insomma: ‘sti boselliani e nizziani, sempre immersi in uno status partecipativo tale da raggiungere forme di estasi sovrannaturali, sanno o no di avere tra le mani un albo a fumetti e non un esperienza mistica da vivere mensilmente?
‘O famo strano ‘sto Tex? Fatelo come cavolo volete, di certo c’è che GL ‘o fece un po’ piccione, visto che lo buttò subito dentro a una brutta faccenda a prendere botte in testa, spintoni dalle rocce e a essere legato ad un palo come un salame.
È l’essere al principio piccione che esalta “La vendetta del piccione”. Il piccionismo è l’essenza del vero “eroe” dei fumetti, e anche degli eroi del cinema. Mai sentito parlare di Superman, di Corto Maltese, mai visti Bud e Terence o Riggs e Murtaugh.