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Documentazione

Francesco Bosco [08/05/2024]

Vecchie edicola del ’68

La busta di Tex è un fenomeno del collezionismo del personaggio che ho vissuto personalmente tra la fine degli anni ’60 e gli inizi del ’70. Ricordo l’edicola del porto cui mi recavo tutti i giorni con questo spazio confortevole dedicato alle buste della Bonelli, in pratica degli espositori a parete, e quello invece improvvisato che consisteva in grosse casse di legno o ceste di vimini dove erano ammassate buste con minore appeal come quelle di Bianconi, Dardo, Corno, Cenisio ed altri editori. Io non prendevo le buste di Tex, che conobbi solo nel 1971, ma quelle dell’editore Bianconi, di cui mi appassionavano i fumetti di guerra e personaggi come Kalì e Erik il vichingo. La mia prima busta di Tex è post agosto 1971 e conteneva un Piccolo Ranger e una raccoltina della serie Rossa, mentre quelle a seguire sempre e solo Zagor con di nuovo raccoltine di Tex. Smisi di comprarle proprio quando trovai per la terza volta di seguito la raccoltina Rossa “Il tesoro del tempio”. Ripresi a prenderle quando nelle buste iniziarono a trovarsi Collana Rodeo, compresi gli albi de La Storia del West.

Non solo le Araldo ma anche le Bianconi riproponevano sempre gli stessi albi: ricordo un numero di Submarine che ancor oggi conservo in quattro copie perfette con le classiche pennellate di anilina blu al bordo pagine. Chiaramente non era possibile sapere quali fumetti vi fossero all’interno delle buste, ma col tempo imparai a riconoscere le copertine degli albi nonostante la spessa carta dell’involucro: non dimenticherò mai quella de “Lo spettro” (Zagor Zenith n. 119) il cui titolo in cover era su uno sfondo nero che solo una frana era capace di non beccare. In alternativa, si strappava un pezzetto di busta per dare una sbirciata. 

Forse è solo attorno al 1974 che iniziai a vedere nelle ceste anche le buste degli erotici, ma potrei fare confusione con l’anno. Di certo ricordo che erano in una confezione trasparente, tipo blister, con il biglietto del prezzo cosi grande da occupare almeno un terzo delle cover, albi spesso con l’angolo tagliato (AT). Che mi risulti tutti i fumetti di busta avevano i bordi colorati, una pratica necessaria per impedirne la vendita al prezzo originale di copertina (ogni riferimento alla filiera che va dalla distribuzione all’edicolante è puramente casuale). 

Bene, tutta questa tirata per dire che ho trovato la foto di una edicola del 1968, in cui si vedono buste di Tex (3 per l’esattezza) piazzate nel carrellino su ruote posto a destra della foto, mentre nell’espositore fisso di sinistra si nota il n. 13 della “Collana Rodeo” (La Storia del West “La pattuglia”). Altri fumetti, rilevante direi il 654 del Topolino libretto del 9 giugno 1968 che peraltro mi da modo di confermare che i Rodeo uscivano sempre nei primissimi giorni del mese e che la cosa si protrasse fino all uscita del suo penultimo numero; l’ultimo, infatti, “La fine della pista”, lo presi fresco fresco nell’edicola centrale della stazione della Metropolitana di Piramide/Ostiense di Roma: sul mio diario è segnato a venerdì 19 dicembre 1980. Lo lessi sul trenino che portava ad Ostia e sul bus che da Ostia portava a Fiumicino.