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Francesco Bosco [01/03/2024]

MANCO ’NA PARPAGLIOLA

Riporto qui un post, che ho già pubblicato sulla mia pagina Facebook qualche mese fa, relativo ai compensi dell’artista Jim Lee… quando si ha il piacere di incontrarlo in fiera. 

Negli ultimi giorni sta tenendo banco un dibattito, a tratti anche acceso, sul ‘prezzario’ stilato da un famoso artista americano, per le rassegne fieristiche. Copio e incollo: 60 dollari per le firme sui libri, 600 dollari per un remarque sui fumetti, 600 dollari per le sketch card 3×3. E ancora: mille dollari per un disegno a pennarello, 1500 a matita per i remarque di profilo su foglio bianco, 2mila, 3mila o 4mila dollari per i disegni di tre quarti rispettivamente con pennarello, matita o a inchiostro.

Lui, il famoso artista americano, è Bruce... ops... Jim Lee.

Bei tempi andati, se penso che a me Ticci disse che non sarei uscito da casa sua se non avessi accettato, aggratis, un suo disegno per copertina del libro che stavo per pubblicare. Così come Pietro Gamba che volle regalarmi una tavola a china di Tex, o suo cugino Francesco che fece altrettanto… o Mario Uggeri che mi regalò dei poster privati di famiglia, foto e altre chicche… o Galep che mi omaggiò di originali scartati dalla redazione, di poster molto rari, e che riprese addirittura la matita in mano, dopo che aveva smesso di disegnare da quattro mesi, per  farmi un primo piano di Tex e un primissimo piano di un cavallo. O Muzzi che mi riempì di disegni e disegnini e addirittura mi incartò una bella tavola di Tex inedita.

Tutti questi signori mi dissero che quello era da sempre il loro modo di ripagare i lettori “per la fedeltà dimostrata, in decenni di pubblicazione del personaggio, recandosi ogni santo mese in edicola”.

Vallo a spiegare a Jim che in fiera, Lucca e sorelle, per arrivarci paghi benzina, paghi casello, paghi parcheggio, paghi ingresso, hai un pranzo e, al ritorno, anche una cena direttamente sul cofano dell’automobile nell’area di servizio, e che tutto questo inizia alle 3:00 di notte e termina alle 24:00 del sabato, almeno per il sottoscritto. Ma poi, chi se ne frega delle tariffe di Jim; io certi “divismi” li lascio alle file di cacciatori di autografi e disegnini, semmai la prossima volta dovrò ricordarmi di portare un contenitore e vedere se riesco ad acchiappare un po’ dell’aria divina che respira il nostro “sovrumano” e metterla sottovuoto. Il massimo sarebbe se riuscissi imbottigliare ‘air of deretan’, chessò una sua flyng fart, che libererei al largo della costiera romana, località Palo di Ladispoli, di caravaggesca memoria” 

Che dire? Al Caravaggio una flying fare da spiaggia potrebbe anche far piacere, visto che pure lui stava sempre a litigare per questioni economiche, per i tariffari, o per le partite a pallacorda con il suo amico Ranuccio Tommasini, per cui Michelangelo e Ranuccio un autografo all’amico Jim glielo concedono volentieri, e senza manco una Parpagliola.

Per il resto, questi gran cavoli se il furbetto acquisisce la tua firma sul tomo per rivenderselo al doppio. A te che cambia? E cosa ne sai? Magari quello ha una mamma che fa le pulizie ai cessi della stazione centrale per seicento euro al mese e tenta solo di aiutarla.