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Altri fumetti

Francesco Bosco [05/02/2024]

RISVEGLI!

Tra i tanti personaggi della saga di Zagor, ce ne sono stati alcuni che non ho mai amato troppo, come ad esempio quelli che da co-protagonisti agivano al fianco di Cico nei siparietti comici delle storie. Parlo di figure come Trampy, Icaro La Plume, il Conte di Lapalette, Drunky Duck e qualche altro, ai quali il buon Guido Nolitta dava sempre ampio spazio di manovra. Ma non erano solo questi buffi personaggi ad essermi sgradevoli, ve ne erano di altri che, pur non rivestendo ruoli da mattacchioni, mi erano lo stesso antipatici, come Guitar Jim e Supermike. Magari di Guitar Jim ne parlerò in un altro momento, ma di Supermike posso spendere due parole subito, visto che il suo ritorno nelle edicole è proprio di questi giorni. Benché i ricordi della prima apparizione di Mike Gordon (“L’avventuriero”, ottobre 1975) sono legati inevitabilmente a un periodo ricco di belle letture di Nolitta e Ferri, si vedano “La marcia delle disperazione”, “Follia omicida” e “Tigre”, veri e propri capolavori della seconda “ondata nolittiana” dopo quelli della “prima ondata“ con Capitan Serpente”, “Odissea americana” e “Zagor contro il vampiro”, questa storia del Sergione nazionale non mi ha mai entusiasmato… o quanto meno non mi ha colpito al centro del cuore come altre. Mi sembra una storia che vede i due giovanotti misurarsi in stucchevoli sfide di forza e abilità al limite del kitsch. Ma, per carità, il mio parere vale quello che vale.

Bene, per chiudere in bellezza, c’è un’altra cosa che mal digerisco, e sono i ritorni (o i “risvegli”?). Intendo i ritorni tanto per far “ritornare”… non certo quelli nolittiani di Hellingen, nelle mani di Ferri e Donatelli, oppure i 3 del Mefisto di Bonelli padre.

Così, tanta fortuna a questo “Supermike” di Burattini e Verni, ci mancherebbe, quello di Castelli mi dicono essere stato disastroso. Eh si, “mi dicono”, perché è ormai passata un’era geologica da quando non prendo più Zagor in edicola. Forse da “Incubi”, storia capolavoro di Sclavi per le giovani leve, per me solo la certezza dell’esistenza dell’undicesimo comandamento: lascia stare.