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Francesco Bosco [24/01/2024]

LA GUERRA DEI TONTI

Di tanto in tanto capita di vedere in rete, linkati dentro qualche bacheca di fumetto, i famigerati post dei tipi che circolano attorno al defunto blog di Comix Archive. Io non ci clicco nemmeno più sopra, visto che la solfa da anni è sempre la stessa: letto il primo, il secondo e magari anche il terzo, capisci che si tratta di un disco rotto che suona contro la Bonelli. Paventano, un giorno si e l’altro pure, la chiusura della storica editrice milanese, snocciolando allarmanti dati sulle vendite di Tex e inneggiando a sondaggi su come il “comunista“ Boselli, ormai indigesto alla stragrande maggioranza dei lettori del Ranger, sia, secondo loro, la causa del tracollo. Si autoproclamano i Fratelli d’Italia del fumetto ma per quanto mi riguarda è solo gente che piscia fuori dal vaso ben sapendo che il fumetto italiano affonda le sue radici in un brodo culturale di sinistra da una sessantina di anni a questa parte, fatte salve alcune eccezioni. Il problema è che qui, sia dei Fratelli che del Brodo, ne abbiamo le palle piene. 

Ma poi cos’è ‘sto Tex di destra e ‘sto Tex di sinistra? Quello, il vecchio Bonelli, vi avrebbe preso a revolverate, a Fratellini e Compagnucci. Dai, ‘sto poveraccio ogni volta tirato per la giacchetta da quattro falliti, solo per tornaconto ideologico. 

Si ok, Comix Archive, ma… e dell’altrettanto defunto forum “Tex Willer Online”, da dove si spisciazzava ideologia fucsia, filo dipietrina, con quote grilline e con tanta voglia di rompere i coglioni a quel lettore dai gusti superficiali, stereotipati, ne vogliamo parlare? Quelli erano capaci di produrre 27 pagine di discussione su “Omicidio in Bourbon Street”, mezza paginetta su “Il patto di sangue”, infinite sul “male assoluto” Nizzi, e volevano disciplinare i comportamenti altrui, esibendo la loro ridicola carta dei valori. Quattro capetti, come ne incontri tanti oggi, in rapporto di un fratellino ogni tre dell’intellighenzia (si badi: un fratellino controlla dieci sottoposti se gli va bene, uno dell’intellighenzia, con i suoi subalterni, invece intere platee. E io ricordo un subalterno un po’ ubriacone, nel ruolo di moderatore, che un giorno se ne uscì dicendo: “Ah Satania!! È un Tex che non ho letto perché ancora mi manca l’albo” - lui faceva i 350 lire - ).

Oggi le cose non sono cambiate, anzi sembrano essere peggiorate: i Fratellini stanno sempre lì coi loro soliti infruttuosi fendenti in rete a menarci l’uccello, mentre i Compagnucci hanno imparato a censurare, bloccare, bannare chiunque non stia in riga. Ordine e disciplina, cazzo! 

Nella guerra tra ideologie, è nato nel frattempo il nuovo lettore di Tex: quello che colleziona da feticista, che non commenta né “Omicidio in Bourbon Street” né “Il patto di sangue”, ma che, temo, non sa nemmeno cosa siano. Lui mette roba in libreria… e fa cose.

Lasciatemelo dire: il lettore della “lettura ingenua” (cit.) di una volta è di gran lunga più attendibile del lettore costruttivo, aperto ed esigente di oggi. 

Il lettore feticista è feticista: lui giustamente non legge, fa cose! Fa cose? Si, si tocca… davanti a tanto ben di Dio.