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Collezionismo

Francesco Bosco [09/12/2023]

L’affare K

E niente, non se ne viene a capo! È passato ormai qualche anno dalla scoperta del Killer nella testina finale del 5° episodio dell’albo n. 1 NC NBA, e qui ci sono ancora soggetti che continuano a far casino o, se vogliamo vederla in tutta la sua essenza, a fare i finti tonti sulla vicenda con scopi ben precisi. Lo so, a tanti amici questa storia del Killer ha davvero dilatato a dismisura le palle, un argomento ormai superato, noioso e finanche molesto e sul quale non ci sarebbero più altre parole da sprecare, ma il dubbio che qualcuno possa aver preso fischi per fiaschi, o ci stia marciando, è concreto, per cui l’approfondimento diviene necessario, se non altro per indottrinare quei collezionisti che, non si capisce come, cadono fatalmente tra le braccia di qualche astuto volpone.

Potrei tranquillamente lasciare che le volpi depredino il pollaio, visto che non sono affari miei, ma è che ho il brutto vizio di infilarmi nelle vicende tra volpi e polli per evitare che i polli vengano poi a chiedere lumi al sottoscritto. Scrivo infatti queste due righe subito dopo aver appreso di un tentativo di fregatura perpetrato non più tardi di un mese fa ai danni di un giovinotto da poco avvicinatosi al collezionismo texiano e fortunatamente per lui non andato a buon fine. E scrivo anche per quei pochissimi venditori che vedendo un la qualunquemente Killer (perdonate la citazione alla Cetto, ma in questo caso calza a pennello) pensano di possedere quel Killer. Vagli a spiegare che il termine esiste e resiste, peraltro in versione multipla, ancora nella ristampa Tre Stelle del 1964. 

Ad ogni modo, una precisazione mi corre d’obbligo: fate attenzione ai polli… sono capaci di prenderti come cassazione e far il tuo nome in caso di mal parata. Oppure usarti come valvola di sfogo una volta che la tragicomica si sta consumando in loro danno. 

Allora, per chiarezza, i Killer presenti nelle versioni Non Censurate sono sempre 5, con l’eccezione di una stampata NBA che vede Killer nella testina finale del 5° episodio, che in genere presenta il numero in costolina basso, misura 21,8-21,9, ha le tre strisce disallineate nel bordo esterno e presenta la coda arricciolata del cavallo di Tesah alla striscia n. 13 del primissimo episodio (Il totem misterioso). Se non trovate queste caratteristiche nella copia Killer che vi viene proposta, sappiate che, nel 99% dei casi, siete di fronte ad una turlupinatura. Se poi siete masochisti, pensiero che mi ronza nella testa da un po’ di tempo riguardo a certi collezionisti stranamente e qualunquemente minchioni, girate al largo dal sottoscritto, visto che è anche capitato di sentire qualcuno che, una volta ravanato a dovere là dove il sole non batte, accampasse contorte teorie sulla valenza del Killer della testatina di riferimento. Certo, non è escluso che possa trattarsi del “Killer” appartenente ad una stampata postuma al Willer, ma in quel caso saresti doppiamente minchione.

E dunque, vale sempre e comunque il teorema Wanna Marchi: se sei così scemo da aspettare l’intera notte per vedere il sale sciolto nell’acqua, allora ti meriti una puntata del Grande Fratello al giorno e qualcuno che ti rovisti a dovere là dove sappiamo.

Non ho capacità divulgative pari a quelle di Facebook o dei personaggi illustrissimi del settore, ammazzasette compresi, ma a corredo di questa breve esposizione metto la foto della testatina là dove il sale è ancora duro e la coda del cavallo è nella sua massima eccitazione, ho infatti l’impressione di non vedere mai, né su FB, né presso le ditte delle illustrissime eminenze, foto che facciano chiarezza sull’affare K. 

Il problema è tutto là: le foto. Quelle che su Vintage Comics spiegano la questione assai chiaramente ormai da più di tre anni.