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Libri e magazine

Francesco Bosco [02/12/2023]

La Mano Rossa

Per i tipi di Scarabeo, in collaborazione con la SBE, è uscito in questi giorni un bel volume su Tex nel quale vengono rese pubbliche per la prima volta le strisce originali dei primi quindici episodi, disegnati da Aurelio Galleppini tra il 1948 e il 1949, presenti nell’albo gigante “La Mano Rossa”. L’iniziativa è di notevole rilievo, nonostante qualcuno abbia rinunciato all’acquisto del libro per via delle innumerevoli censure presenti sugli storici originali del maestro toscano. Errore, a parer mio, e almeno per un paio di motivi che vado ad elencare.

  1. Si tratta di un’opera in grande formato proposta ad un prezzo anche piuttosto contenuto (38 euro), con copertina rigida e brossura a filo refe. La prefazione è di Giovanni Nahmias che non è nuovo a introdurre opere del genere, dal momento che lo scorso anno si era occupato di farlo per un volume nel quale si divulgavano, attraverso le tavole originali, due storie di Aldo Di Gennaro precedentemente pubblicate sul Corriere dei Piccoli.
  2. Il fatto che molte delle tavole degli episodi vedano le censure direttamente fatte sull’originale ne fa, al contrario di quello che si pensi, il punto di forza della pubblicazione; dunque un motivo in più per accaparrarsi il volume e studiare passo passo la genesi che portò Sergio Bonelli e sua madre Tea a prendere la decisione di modificare testi e disegni, in una sorta di autocensura. Naturalmente parlo a titolo personale, da studioso della cronologia texiana, visto che solo scoprire che la parola purtroppo nella striscia originale - nel libro fotografata a pagina 135 -, con identica grafia della striscia uscita a suo tempo in edicola, è stato per me così elettrizzante da indurmi a riconsiderare alcune cose. Insomma, che la parola purtroppo, contrariamente a quello che si pensa, sia ancora presente, viva e vegeta sulla striscia originale, dovrebbe dire molto di più che se l’avessimo trovata cancellata o mal riscritta. Naturalmente, oltre al purtroppo, c’è dell’altro, che va dalle gambe di Tesah, in qualche punto godibili nella loro versione ante-censura, fino ad alcuni altri particolari depositati troppo in fretta nell’archivio riguardante la voce “modifiche”.

Se proprio dovessi segnalare un punto “debole” del volume, direi che non ho visto una ricerca approfondita circa alcune tavole rifatte da Galleppini (compresa la storica prima striscia) e nemmeno spiegato, attraverso l’uso di qualche immagine, come di fatto si svolgeva il lavoro del Maestro: un aspetto che meritava una scrupolosa analisi. Non viene nemmeno sottolineato il fatto che le strisce montate con ritagli di disegni precedenti, sono ricostruibili su una singola tavola che in genere veniva allestita in redazione, o dallo stesso Galleppini, come ad esempio accade per le strisce numero 32 degli episodi “Il sentiero della morte”, “Terrore a El Paso” e “Nel covo di El Diablo”. In sostanza una specie di lavoro  di rattoppi molto sbrigativo: il giorno di riposo del guerriero.

Poi un sospetto che ho da troppo tempo, un terribile sospetto: mancano, in sede di presentazione, le foto degli originali almeno delle prime tre copertine. Speravo di vederle in virtù del fatto che ancora esistessero e anche perché avrebbero dato ancor più lustro al volume, immaginavo che, con l’archivio della famiglia Galleppini a disposizione, quello delle prime tre copertine sarebbe stato un passo quasi destinato, ma evidentemente le tre cover, che purtroppo il sottoscritto non vide mai nemmeno a Chiavari in occasione della visita a Galleppini, non sono più presenti nell’archivio di famiglia. Non è un mistero infatti che in circostanza della pubblicazione delle riproduzioni abbinate al Radio Corriere (1985) Galleppini si era adoperato per rifare proprio le copertine, come ho dimostrato in un articolo recente qui pubblicato.

Spero ancora di sbagliarmi, ma…