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Francesco Bosco [11/11/2020]

Tormentone Gary Cooper

Nelle varie pagine on line dedicate a Tex tutte le volte che viene fuori una foto di Gary Cooper "versione western" scatta l’associazione della somiglianza tra l’attore e il Ranger di Galep e Bonelli. Eppure non esiste nessuna vignetta nelle storie che lo ricordi, né di Cooper né di altri. Esistono certamente alcune copertine, come "Falsa accusa" dove tra l’altro Tex non somiglia per niente a James Stewart pur avendo Galleppini usato come fonte di ispirazione una locandina di cinema dove era immortalato l’attore americano, o come "Duello apache", la cui figura di Tex trova radici nella star d’oltreoceano Burt Lancaster ma esclusivamente nella postura e non certo per la somiglianza, ma nulla di più. Vogliamo dunque chiamarla fake, questa cosa di Gary Cooper? Sì perchè "fake" è il termine giusto in casi come questo. Tex è ispirato al Rip Kirby e parzialmente al Gordon di Raymond, poi al Kit Carson di Walter Molino e infine alla mezzatinta di Grand Hotel sempre di Molino e del suo collega Giulio Bertoletti. Questo nel primo periodo. Poi, una decina di anni dopo, il nostro Tex viene ispirato a fonti ben più complesse e poco conosciute, come quelle degli attori americani James Arness e Richard Boone, resi a fumetti da Alberto Giolitti nel suo lungo soggiorno negli States. Nel frattempo nascono i Tex di José Salinas, di Al Williamson, di John Buscema, di nuovo quelli di Raymond con Agent- X9, di Bob Correa, di Giovanni Ticci e di Harry Bishop. Insomma nessun Gary Cooper. Verrebbe da chiedere a lor signori se possono postare qualche Tex con la faccia di Cooper: non lo troverebbero. La star del cinema ispirò Galep in una pubblicazione precedente a Tex, basta andarsela a cercare e studiarsela. Per aiutare un pochino gli sfaticati, trattasi di un albo auto-conclusivo disegnato nel 1948.