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Autori di Tex

Francesco Bosco [11/01/2019]

LE DIECI DA ISOLA

Alla domanda: “Le sarà consentito di portarsi su un’isola deserta dieci albi di Tex”

“E io porterò Sangue Navajo, La Voce Misteriosa, Le Terre dell’Abisso, La Gola della Morte, La Notte degli Assassini, Massacro, Il Signore dell’Abisso, Vendetta Indiana, Dramma al Circo, La Cella della Morte.

Chi parla è Gianluigi Bonelli e molti saranno sorpresi che nella lista non vi siano storie come La Città d’Oro, Il Grande Re, Sinistri Presagi, Il Passato di Tex, Il Giuramento, Sulle Piste del Nord, Il Figlio di Mefisto, Terra Promessa, Tra Due Bandiere (Di quest’ultima personalmente non mi sorprendo affatto, visto che il politicamente corretto non rientrava nella cultura bonelliana). In ordine di pubblicazione, quella più vecchia è La Gola della Morte (1958) e cioè a 10 anni di distanza dalla nascita di Tex, quella più giovane è La notte degli assassini, una super-storia da sempre poco considerata dalla critica.

Della lista, 5 sono disegnate da Galleppini, 3 da Ticci, 1 da Letteri e 1 da Nicolò (con l’aiuto di Francesco Gamba). Non ne appare nemmeno una con Muzzi, pur considerando che tra le cittadine non si possono dimenticare due perle come Una Stella per Tex e La Caccia disegnate proprio dall’autore di Codogno. Altra sorpresa è la mancanza di un altro memorabile lavoro del periodo più maturo di Bonelli: alludo a Il Clan dei Cubani. Ma dobbiamo anche considerare che non si conosce il tempo in cui Bonelli rilasciò questa intervista ed è molto probabile che sia antecedente alla data in cui uscì Il Clan del Cubani.

Insomma, ognuno di noi avrà le proprie rimostranze da fare rispetto alle proprie aspettative, ma forse la notizia che passa in maniera più inattesa è quella che vede la totale assenza di soggetti tra il 1948 e il 1958; chissà dove avrebbe collocato Satania, Il Tranello, Gli Sciacalli del Kansas, ecc… Francamente l’assenza de Il Tranello, una storia che quasi tutti i texiani mettono nella top-ten, sconcerta, ma GLB avrà avuto i suoi buoni motivi per non portarsela sull’isola. Se osserviamo bene, non esiste una sola storia “nordica”, pochissime western (nel vero senso del termine), mentre abbondano quelle di genere esotico, a testimonianza che Tex di western aveva solo lo sfondo.