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Libri e magazine

Francesco Bosco [27/05/2015]

WESTERN ALL’ITALIANA

Eravamo preparati di tutto punto per questa presentazione di “WESTERN ALL’ITALIANA”… il volume, naturalmente, lo striscione 3x1, il totem pubblicitario, le tessere associative e tutto ciò che occorreva per questa importante giornata… perfino i tranci di pizza bianca ben imbottiti, dal momento, immaginavamo, che dal banco di “Ciotto & Botto”, che ci ha gentilmente ospitati, non avremmo schiodato per tutta la giornata. E in effetti, tutto è andato a meraviglia.

L’opera texiana “WESTERN ALL’ITALIANA” ha riscosso apprezzamenti a non finire ed è stato poi un vero piacere parlare con tutti coloro che hanno acquistato il volume. Ad onor del vero, abbiamo anche dovuto sollevare dallo stato di completa prostrazione chi ha “accolto” male la copiatura del leggendario Galep, ma sono stati più coloro che hanno capito e compreso la “pasta” su cui si è incentrato il nostro lavoro: nessuna opera persecutoria verso il Grande Maestro, quanto un’accurata esposizione dei fatti susseguitisi in casa Bonelli dalla fine degli anni cinquanta in poi.

Non ci stancheremo mai di dire, infatti, che Galep è forse la minor causa dello swiping texiano e che se volevamo Tex, quello di copiare fu l’unica alternativa possibile. Siamo sicuri, del resto, che tutto ciò è ben spiegato nel libro; dunque, inutile dare giudizi affrettati se non si è letta l’opera.

E poi, non a caso, nel volume è presente lo “swipe” di molti artisti nazionali e internazionali, il che non significa giustificare Galep, quanto far capire che le copiature nel fumetto esistono dai tempi dei tempi: l’episodio di Alex Raymond (Gordon) che copia un cavallo di Phil Davis (Mandrake) con il quale apriamo il primo capitolo del libro, non è per niente casuale. E quello in cui è coinvolto Frank Frazetta che copia da un pittore francese del diciannovesimo secolo, è allo stesso modo significativo.

Poi, ci sarebbe da comprendere bene i termini della polemica che ha coinvolto Paolo Di Clemente e nella quale il disegnatore di Nathan Never è stato letteralmente messo alla gogna. Di Clemente non è mio amico, come qualcuno ha paventato, ma un pezzettino di quest’opera è dovuta anche a lui.

Ritornando alla giornata di Reggio, è stata per noi (me e Mauro Scremin, il collaboratore speciale di questo volume… senza dimenticare Roy Mann, memoria storica del fumetto italiano che ci ha seguiti fin dal primo momento) un evento che ci ha consegnato una sorpresa che mai ci saremmo aspettati… e cioè quella di vendere tutte le copie a nostra disposizione. Avevamo preventivato di far fuori” 20/30 copie delle 95 totali, ed invece già dalle prime ore del pomeriggio non avevamo praticamente più nulla. Altre copie erano state prenotate già nei mesi precedenti.

Vedremo di far ristampare il volume in tempi brevi anche se, dopo tre anni e mezzo di lavoro, personalmente non vorrei saperne di stampatori.

Chiudendo, vorrei ringraziare di nuovo l’amico Gianluca Gaeta che ci ha messo a disposizione una parte dei suoi tavoli… e in particolare il suo valentissimo collaboratore Giorgio Rodighiero senza il cui apporto non avremmo potuto andarci a bere neanche una tazza di caffè o rollare in santa pace un po’ di tabacco: la sua disponibilità ha permesso in due/tre casi la sostituzione del sottoscritto e di Mauro al banco.

Naturalmente, un sentito grazie a tutti gli amici che si sono affacciati al banco di “WESTERN ALL’ITALIANA” e con i quali è stato davvero piacevole colloquiare.

Alla prossima, amigos!