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Francesco Bosco [19/01/2015]

Le Arie di Tex

In confortevoli confezioni da 50g e 150g, i barattoli di “Aria di Tex” sono quanto di più utile sia stato inventato negli ultimi due o tre anni. Certo, niente a che vedere con un bel ripasso della saga che per gli smemorati (sottoscritto compreso) andrebbe fatto di tanto in tanto: ahimè… io ancora confondo il mitico Tom Milton con la figura dell’Uomo dalle Quattro Dita o, peggio ancora, la Lupe Velasco che per me è sempre e dannatamente la “Velez”. Quindi mi aiuto con “Aria di Tex”, nella sua confezione omaggio da 150g… quella che, tra l’altro, contiene anche il “Tex” cazzaro ed indolente del vecchio Bonelli.

Fortunatamente non ho bisogno di quest’ultimo elemento, né tantomeno di quello comprendente il “Tex” infallibile o quello inquieto di tante storie del vecchio corso. No, proprio no: certe semplici cose le ho “metabolizzate" da ragazzino e non se ne vogliono proprio più andare da me, a meno che non mi venga la brutta idea di percorrere la strada del commentatore un po’ cialtrone, un po’ intellettuale: in quel caso sono sicuro che GLB mi apparirebbe in sogno, un po’ schifato!

La dimostrazione della propria abilità coi ferri da tiro fa parte di quel “Tex cazzaro” inventato, sentito e vissuto dal Bonelli, utile a stroncare la classica testa calda di turno che tenta di sfidare il Ranger, ma è anche una forma di giocoso e veloce avvicinamento tra Tex e gli oppressi; una DIVERTENTE forma di comunicazione fatta a suon di piombo. Sparacchiare a destra e a manca per destare dal lungo sonno i poveri paesanotti, è pura arte texiana! Purissima. E dunque, anche il tiro al bersaglio presente ne “La Stirpe dell’Abisso”, che merita critiche solo per essere stato narrato con poca naturalezza tanto da farmi storcere il naso, è non solo accettabile ma anche congruo all’ormai caro e indimenticabile modello: Tex si “presenta”, che differenza c’è tra vecchio e nuovo?

Ah, in quella da 50g vi è una santificante zaffata per chi abbisogna di una guida pratica nella lettura dell’inedito, ossia 50 grammi di aria che spazzano via dalla testa l’agognata figura del recensore internettiano che legge in nome della sua insostituibile e immancabile critica.

Nell’attesa, si vocifera che si stia mettendo mano ad una terza confezione che comprende “finali per tutti”: personalizzati, anche! Cos’era Blade Runner che ebbe un finale per tre o quattro diversi mercati mondiali?

Per inciso, quello de “La Stirpe dell’Abisso” è il finale GIUSTO… se proprio vogliamo fare i bonelliani! Ma la storia tutta è GIUSTA.