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Collezionismo

Alessandro Laini [16/04/2014]

TEX N° 3 – UN “HARDCOVER” POCO… ”HARD”

Gironzolando su E-bay, un mesetto fa, mi è scappato l’occhio su un oggetto che da tempo stavo studiando, citato in una discussione su un forum ed alla base di un bell’articolo apparso anni addietro su B&S: il Tex n° 3 da £. 200 cosiddetto "hardcover". Numero sconosciuto a gran parte dei collezionisti, è abbastanza raro, tanto che anche nelle fiere specializzate è difficile trovarlo, e quando c’è viene proposto a prezzi decisamente confrontabili con quelli dei non-censurati. L’immagine di copertina con cui veniva presentato sembrava non lasciare dubbi; richiesta un’immagine anche del retrocopertina, i dubbi svanivano del tutto. Era lui, messo in asta con una durata di 7 giorni. L’essere una chicca sconosciuta ai più, ha fatto sì che l’asta si sia conclusa con 2 sole offerte, le mie, e con una spesa d’acquisto di poco più d’un caffè al banco!!! Con estrema soddisfazione, ho atteso l’arrivo via posta del fumetto, giunto in pochi giorni. Ma ecco, al momento di un primissimo esame dell’albo, la sorpresa: pur avendo tutte, ma proprio tutte, le caratteristiche cromatiche che vengono attribuite all’"hardcover", la copertina pareva non esserlo affatto!

Non avendone mai “tastati” dal vero, ma conoscendo solo le descrizioni date dai partecipanti dei forum, non ero in grado di dire se il cartoncino della copertina era quello tipico dell’hardcover, quindi ho deciso di procedere diversamente.

Ipotizzando che la rigidità attribuita alla copertina sia frutto di uno spessore molto più elevato rispetto alle altre edizioni, ho iniziato una serie di raffronti tra il presunto hardcover e gli altri numeri 3 (spillati) appartenenti alla mia collezione: il tre stelle, il censurato senza strillo, il censurato con strillo ed il non censurato. Realizzando una lunga serie di fotografie a scopo comparativo, e tenendo come riferimento il tre stelle, ho misurato gli spessori delle copertine delle sopra dette edizioni, ottenendo il seguente risultato: rispetto al tre stelle, tutte hanno uno spessore variabile in un range più o meno del 6%. Di fatto, gli spessori delle copertine delle edizioni studiate sono gli stessi.

Non pago, ho effettuato un ulteriore esame sul presunto hardcover. Mediante un programma di elaborazione immagini, ho inserito tratti di copertina (vista di taglio) dell’hardcover sul tre stelle, ottenendo una continuità di spessore davvero impressionante, a dimostrazione che gli spessori delle due edizioni sono identici.

Mi ritrovo quindi tra le mani un numero 3 da £. 200 che presenta tutte le caratteristiche cromatiche dell’hardcover (1 - zona bianca nella prima G del titolo; 2 - viso di tex rosa uniforme; 3 - pistola e fazzoletto al collo di tex di colore indistinguibile l’uno dall’altro; 4 - colori non perfettamente contenuti nei bordi; 5 - bollino del prossimo numero di colore azzurro; 6 - tavolo, finestra e mano di tex sul retrocopertina dello stesso colore rosso; 7 - II e III di copertina di colore grigio, stile scatola di scarpe), ad eccezione di quella che gli dà il nome: cartoncino spesso e impossibile da flettere. Le fotografie allegate mostrano le caratteristiche sopra elencate, ed anche l’assoluta flessibilità della copertina, che nell’hardcover si sarebbe spezzata.

Un paio di esemplari visti questo week-end alla mostra-mercato di Bologna, che ho potuto “tastare”, mi hanno dato la conferma definitiva che l’albo da me acquistato NON è un hardcover.

Qualche domanda fatta qua e là agli stand, che attribuiscono quelle caratteristiche cromatiche esclusivamente agli hardcover, mi ha fatto sorgere la domanda: ci troviamo di fronte ad una ennesima, nuova anomalia della collana Tex?