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Francesco Bosco [19/12/2013]

TIRATORI SCELTI

Se ci fosse da spendere un solo aggettivo per il commento di “Tiratori Scelti” non avrei problemi a scegliere il termine “entusiasmante”. Albo nella più classica tradizione texiana del periodo della prima metà degli anni ’60 che tiene botta alle aspettative dei lettori vecchi e nuovi: sembra dunque impossibile che tutto possa precipitare ai primi di gennaio, quando avremo in edicola la terza “fase”, poiché questa è una storia incardinata su un meccanismo narrativo “infallibile” e resa graficamente come meglio non si poteva: Dotti fa quello che solo Venturi poteva elevare alla massima potenza.

Sta proprio nel connubio scrittura/disegni la formula di ogni Tex che si rispetti e questa a casa mia si chiama “magia”: Boselli/Dotti è una formula imprenscindibile per future storie di Tex, e spero che si comprenda l’assoluta necessità di “eliminare” un po’ di atmosfera western quando i due ritorneranno a narrarci avventure del nostro. Ecco, la parte che convince di meno della sceneggiatura è proprio quella “western”: da farsi prendere un accidente di fronte a quel passaggio iniziale di trenta pagine in cui Kit e Tiger, terribilmente spiegazionati, debbono semplicemente appropriarsi di una borraccia d’acqua. Superiamo pure il fatto che Kit malmena un malvivente con la gamba impiombata (ci risiamo!), a controbilanciare il tutto vi è un personaggio che esce dalla penna di Boselli come uno dei “riusciti” di sempre (… e mi vien da ridere quando si esaltano figure pressoché insignificanti come la “signorina” di Tombstone Epitaph e vari comprimari di quella sconclusionata storia). Questo “El Supremo” va preso come esempio di funzione primaria di caratterizzazione dei personaggi “cattivi” in Tex. Mefisto, prima di essere il personaggio malefico della saga, è un idolo per i lettori: nessuno lo odia, poiché esso possiede tutti i requisiti del “cattivo” per antonomasia ma senza mai suscitare antipatie da parte di questi. Solitamente non è il piombo a mettere la parola fine alla carriera folgorante di queste grandi figure… spero che ciò non avvenga neanche per lo spregiudicato “El Supremo”.