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Francesco Bosco [10/07/2025]

Buon Compleanno Gigante

Oggi, 10 luglio 2025, mentre stavo scrivendo le ultime due pagine de I Quaderni del Tex n. 6 - dedicate alla serie gigante Zenith, arrivata al suo numero 52, quello con il leggendario titolo Zagor - mi sono reso conto di una ricorrenza speciale: sono passati esattamente sessant’anni dalla pubblicazione del primo albo gigante di Zagor, datato luglio 1965. Un traguardo straordinario.
Allora, Buon Compleanno, Spirito con la Scure!

Un pensiero affettuoso va inevitabilmente a Guido Nolitta e Gallieno Ferri, gli artefici di un universo narrativo che ha segnato generazioni di lettori. La loro sintonia creativa ha dato vita a una stagione irripetibile del fumetto popolare italiano, fatta di avventura, emozione e poesia.

Personalmente, ho sempre amato le storie comprese tra il 1971 e il 1977, anni in cui Zagor raggiunse, a mio avviso, l’apice. È un ciclo che, idealmente, inizia con Il Re delle Aquile e si conclude con L’Orrenda Magia. Non che le storie precedenti e successive mancassero di qualità, ma in quella manciata d’anni si concentrano episodi che, per intensità, atmosfera e originalità, rappresentano l’essenza stessa del personaggio.

Titoli come Zagor contro il vampiro, Odissea Americana, Capitan Serpente, La marcia della disperazione, Follia omicida e Tigre appartengono a un’epoca d’oro in cui ogni avventura sembrava superare la precedente in termini di tensione narrativa e forza evocativa. E naturalmente non dimentico L’Avvoltoio, La preda umana, Molok e tante altre gemme scolpite nella memoria. Il contributo di Ferri e Nolitta, nel loro momento di massimo splendore, rimane semplicemente inarrivabile.

Conservo gelosamente i miei vecchi albi di Zagor. Sono affezionato a quelle edizioni vissute, segnate dal tempo, più ancora che alle collezioni Zenith “da edicola” (almeno tre) passate tra le mie mani nel corso degli anni. È un legame affettivo, profondo, che difficilmente potrà essere eguagliato da altri personaggi o altri periodi.

Oggi sento che una parte del pubblico si è raffreddata nei confronti dello Spirito con la Scure. La direzione attuale del personaggio sembra essersi spinta verso atmosfere più marcatamente fantasy, un’evoluzione legittima, certo, ma che sento distante, anche perché da molto tempo non seguo più con regolarità gli inediti. Non me la sento quindi di giudicare il presente, ma resto convinto che eguagliare Nolitta sia stata, e resterà, un’impresa impossibile. Neppure uno sceneggiatore dotato come Tiziano Sclavi, chiamato a rinnovare la serie, è riuscito (per me) a ricreare quel fascino: Incubi mi ha lasciato piuttosto freddo, mentre ho trovato autenticamente emozionante Alla ricerca di Zagor, una piccola perla firmata da Burattini e dai fratelli Esposito.

Sessant’anni dopo, il mito di Zagor vive ancora.