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Autori

Francesco Bosco [19/06/2019]

Manlio

Qualche tempo fa trovai dentro un albo di Diabolik una lettera che un fan del personaggio aveva ricevuto in risposta dalla Astoria, casa editrice delle sorelle Giussani e creatrici di Diabolik. C’era naturalmente la busta con tanto di nome e indirizzo del destinatario e quel nome non mi era nuovo! In quel momento però mi sfuggiva, quindi andai a cercarmelo tra i miei contatti Facebook convinto che vi fosse. E così apparì: era quello di Manlio Bonati. E il suo avatar quello di uno con una faccia buona e “ispirativa”. Gli scrissi nella chat:

“Caro Manlio, riordinando alcune cartelle nel mio computer, ho trovato queste due foto. Il sospetto che sia tu il Bonati è forte . Buona giornata”

“si sono proprio io, avevo la bellezza di 15 anni”

La lettera riportava la data del 17 marzo 1967, infatti. 

E proseguì: “Ho iniziato timidamente nel 1970. Tra poco avrò 66 anni. Chissà come è arrivata a te quella lettera. Scrissi un altro paio di volte alla Astorina. Mi mandarono il nome, il cognome è una fotografia del loro disegnatore che mi piaceva un sacco: Enzo Facciolo, che amo tuttora. Poi inviai un breve racconto a biro su un sepolto vivo (creduto morto dai parenti). C’era molto pathos e sofferenza. Non era male ma non lo pubblicarono. Poi passai (1970) alla ANAF e tante altre collaborazioni. In sintesi: VIVA I FUMETTI!!!. Quando dico che mi interesso di Fumetti e di Storia da quando avevo l’età di 5 anni (sono andato a scuola a quella piccola età) ci puoi credere! Ho scritto un mare di cose e il mio Fiume con d’Annunzio è il lavoro più recente. Non so se andrò avanti…”

”su su... hai appena finito di sviluppare” gli risposi, e da lì ci seguimmo reciprocamente in modalità pubblica.

Un paio di giorni fa, tramite la pagina di Allagalla editore, mi è arrivata la notizia che Manlio non era più tra noi. Una notizia bruciante che mi ha davvero sconvolto. 67 anni sono un’età ingiusta per andarsene. 

Ciao Manlio e grazie per quelle due chiacchiere che ci siamo fatti.