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Documentazione

Francesco Bosco [22/09/2013]

LE COPERTINE DI GALEP

Nella serie di articoli dedicati di ricostruzione storica del nostro Tex e che vi avevamo promesso qualche tempo fa, eccone uno che dovrebbe suscitare un certo interesse da parte degli appassionati della tradizione del personaggio. Si tratta di un pezzo in cui vi parleremo delle vecchie cover di Tex, di cui quasi nessuno conosce la vera genesi. Io e l’amico Romano Vallasciani, come sapete, abbiamo avuto il privilegio di visitare l’archivio storico di Aurelio Galleppini durante quella magnifica “incursione” del ’93, ed abbiamo immagazzinato una tale quantità di informazioni e chicche grafiche da produrre articoli all’infinito. Non è, ad ogni modo, mia intenzione farlo a piè spinto saturando il sito con questo genere di argomento (dobbiamo pur dare spazio al Tex dei nostri giorni, com’è giusto) e quindi centellinerò i “pezzi” con cura.

Dunque, dicevamo, la prima cover è quella dell’albo “Gli Strangolatori”, uscito nel 1986 sotto la sapiente regia di Claudio Nizzi, che originariamente doveva proporre la cover, poi realmente pubblicata, de “La Caverna dei Thugs”. Come vedete dall’immagine pubblicata, e nella quale vi sono dettati da Galep i colori alla redazione, titolo è soggetto hanno, quella che si dice, una reale affinità…

 

Galep “beh, Sergio mi faceva fare un sacco di copertine ma questa… questa era quella buona… vedete? Chissa perché non l’hanno stampata..

D. forse perché era rivelatrice… nell’antefatto, però, ci sono questi strangolatori in azione per cui non capisco neanche io

Galep. E poi c’è anche quest’altra (ci fa vedere una versione del n. 312 in cui la posizione di Tex è la stessa di quella uscita in edicola ma i due Thugs sono arrampicati sulla pianta, pronti a colpire, invece che ai piedi dell’albero. Analizzeremo questa cover in un successivo articolo).

D. Sto’ vedendo molte copertine mai pubblicate, però solo alcune riportano il titolo… e quindi possiamo facilmente risalire ad esse. Altre no. Questa è “il Ranch degli uomini perduti” ma neppure questa fu mai pubblicata

Galep. Si, no no, questa è stata pubblicata

D. ma non è il “Ranch degli uomini perduti”. È quella storia di Villa e la copertina ha Tex fermo a cavallo davanti ad un tizio…me la ricordo.

Galep. Questa andava bene però (ci indica l’inedito con Tex letteralmente bersagliato dalle frecce)… Sergio l’avrà bocciata o usata in qualche altra storia. L’hanno stampata… c’è nella collana.

 

 La cartella conteneva centinaia di copertine e noi siamo stati lì ore e ore a controllarle. Per la verità, all’epoca avevo perso l’abitudine di leggere Tex e molte di quelle edite negli ultimi dieci anni neanche le ricordavo, per cui ogni tanto facevo cilecca, con somma soddisfazione del Maestro che si arrampicava sugli scaffali, mentre lo tenevamo per la vita, per prendere l’albo che io ritenevo inesistente e mettendolo sulla sua scrivania con aria di sfida. Una volta vinceva lui e una volta vincevo io.

L’unico rammarico è quello di aver visto tanti veri capolavori non pubblicati sulla serie. E quello di non aver accettato che lui ci facesse fotocopie di tutto quel ben di dio.

Ma anche questo fa parte di un prossimo articolo.