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Francesco Bosco [26/08/2013]

Incontro con Mario Uggeri

Nella calura di questo torrido agosto, qualche giorno fa ho rispolverato i vecchi vhs che girammo a casa dei disegnatori di Tex nel lontano 1993, e mi ha colpito molto riascoltare, e naturalmente rivedere, un grande personaggio come Mario Uggeri. Visionando la registrazione, fatta dal mio amico amico Romano Val, durante l’incontro con con l’autore avvenuto nella sua casa di S. Siro, a Milano, ho scoperto che in quella lunga chiacchierata si parlò di molte cose interessanti.

Cominciamo, da oggi, con delle pillole che pubblicheremo sul nostro sito e che naturalmente non riguarderanno solo il grande Mario ma tutti gli autori incontrati in quel periodo.

Questo, ad esempo, è un breve stralcio che coinvolge anche la figura mitica di Sergio Bonelli narrata con emozione e stima dall’illustratore della Domenica del Corriere. La trascrizione dei dialoghi tra Mario e me è lasciata così com’è: al naturale.

Uggeri. Questo è il primo lavoro fatto ad acrilico. Io andavo a prendere i colori da Bussi, e mi fa: dall’America mi son venute queste cose qui, vuol provarle?. E io dico, va bè, proviamo.

D. in che anni?

Uggeri. Beh, dunque, lavoravo già per la Domenica (ndr “La Domenica del Corriere”)… son stato il primo ad usare l’acrilico, io! Veramente, eh? Perché erano appena arrivati in Italia. Ecco, qui è l’apertura del servizio al giornale, facevano gli episodi storici, questa è La Disfida Di Barletta, che io ho fatto in bianco e nero con acrilici.

D. acrilici su che fondo, su cartoncino?

Uggeri. Sempre su cartone, io ho lavorato sempre su cartone.

Uggeri. Queste son cose che facevo invece per Sperling & Kupfer

D. questa è una copertina tua, per quelle edizioni. Una indiscrezione, un curiosità: come pagavano una copertina?

Uggeri. Ah, dipende, mica tanto… per i libri non sono ben pagate…

D. ce l’hanno detto in parecchi, difatti, che non conviene

Uggeri. Si, non conviene, dicono che sia gratificante… si, magari qualcuno dice c’è il libro, il libro rimane ma alla mia età non ci credo più a ‘ste cose.

D. No, eh?

Uggeri. No, sul serio, tutte balle… io cavolo mi ricordo di aver sentito il Sergio (Sergio Bonelli) ‘na volta che eran venuti a portargli dei lavori, un disegnatore che non so più chi, lui lo salutò e poi lo mandò a farsi pagare. Lui (Sergio), mi disse: Sai, Mario, quando faccio un po’ il brusco io faccio l’editore… io non so fare altro… si però quando vedo ‘ste tavole a fumetti e le guardo lì da solo, vedo tutta la fatica che c’è…

D. una mano sulla coscienza da parte del Sergio

Uggeri. Si, è così, perlomeno penso. Sai, era la prima volta che sentivo io un editore parlare così.

D. Sergio ha aiutato molti.

Uggeri. Si, è diventato l’ancora di salvezza di tutti noi.