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Francesco Bosco [06/01/2013]

ADIOS DECIO

Sono rimasto molto colpito dalla notizia della scomparsa di Decio Canzio, il grande direttore della Bonelli fino al dicembre del 2006: in parte è come aver vissuto di nuovo quel 26 settembre del 2011, il giorno in cui anche Sergio ci lasciava, e un giorno che per Decio deve essere stato durissimo.
Devo dire che di Decio si fa fatica solo a trovare una sua foto in rete, dal momento che, immagino, sia stato un uomo che non amava stare sotto le luci dei riflettori. Ma ho trovato questa… scattata nel 1994 proprio l’anno in cui l’ho conosciuto. Era durante una Expocartoon organizzata ancora al Palazzo della Fiera di Roma e l’occasione della nostra conoscenza fu dovuta al fatto che io e Romano Vallasciani presentavamo un libro su Tex. Il buon Canzio ci prelevò da un capannello di persone formato da Sergio Bonelli, lui, Renato Polese e credo Roberto Diso per portarci a due metri di distanza e dirci quello che pensava del nostro lavoro. Fu duro, questo lo ricordo bene! Mosse le sue parole con decisione senza mai alterarne la frequenza e alla fine ci fece capire che Sergio non era contento che si scrivesse che il mitico Galep aveva disegnato così “poco” il suo Tex: quell’analisi delle miriadi di aiuti ricevuti dal Maestro era impietosa, e dannosa al personaggio che amavamo.
Però alla fine non mancò mai di accennare ad un sorriso durante i saltuari incontri che avemmo con lui in quella giornata di Fiera. E così ci domandammo se ci avevamo impietosamente beccato.
Non voglio parlare di lui come sceneggiatore di fumetti anche se mi vengono in mente due episodi: la prima copertina di Villa per un albo di Tex che aveva una sua storia e la sceneggiatura de “l’Uomo del Nilo” che ebbi sul tavolo della mia cameretta per mesi, ma è stato uno scrittore di avventure di tutto rilievo… seppur in un’era in cui i grandi fuoriclasse erano gente come G.L. Bonelli, Guido Nolitta, Giancarlo Berardi, Gino D’antonio

Un saluto a Decio ed un pensiero alla sua famiglia.