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Francesco Bosco [27/11/2012]

TEX SECONDO NIZZI

È da poche settimane in distribuzione presso le librerie specializzate il volume Tex secondo Nizzi, edizioni Allagalla, il libro di Roberto Guarino con prefazione di Moreno Burattini, copertina di Giovanni Ticci e retrocopertina di Carlo Boscarato.
Si tratta di una lunga e godibile chiacchierata nata dall’incontro tra l’autore e lo scrittore di Tex, attraverso la quale si ha una più ampia conoscenza dell’attività di fumettista di Claudio Nizzi e dei rapporti avuti dallo scrittore modenese col personaggio Tex nei suoi trenta anni di attività dedicati alle sceneggiature del ranger.
Si parte dalla prima esperienza de “Il Vittorioso”, con delle novelle scritte quando il 22enne Nizzi era al servizio militare… fino al capitolo delle prime sceneggiature per la Bonelli scritte per Mister No (in cronologia: “Verso l’Ignoto”, disegni di Fabio Civitelli, e “Paura nei Caraibi”, disegni di Franco Bignotti), dove, tra l’altro, Nizzi racconta un aneddoto molto divertente e che personalmente mi ha colpito emotivamente: si trattava difatti di una storia di una ventina di pagine che lui aveva scritto per il Giornalino, intitolata “Caccia al diamante”, ambientata proprio in Amazzonia e che aveva preceduto quelle di Mister No. Ma quella storia era stata realizzata graficamente da Santo D’Amico, un disegnatore con cui io nella seconda metà degli anni settanta passavo ore a chiacchierare presso la fumetteria “Armando alla stazione”, di Roma. Sconosciuto ai più Santo (non Sante) era prima di tutto una brava persona, che purtroppo se n’è andata troppo presto, e poi anche un bravo disegnatore (e collezionista). Ecco, mi ha colpito leggere della collaborazione tra Nizzi e D’Amico, che sinceramente non ricordavo più.
Molto interessante è la prima parte del libro proprio perché “dotata” di una bella esposizione della carriera fumettistica di Nizzi, dagli anni sessanta fino al “Tex”, e, non meno attraenti, alcuni retroscena sull’altro suo personaggio, Nick Raider. Molto avvincente la parte in cui viene narrato l’approccio a Tex… dalle sceneggiature, alla scelta dei disegnatori… dai rapporti con Sergio (non sempre “perfetti”), alla stima nei confronti di colleghi texiani come D’Antonio e di Berardi. Un po’ “forzata” la parte superdescrittiva dove si parla della costruzione della storie, una per una.
In generale un volume che merita sicuramente l’acquisto.
Con Roberto Guarino, col quale ho avuto il piacere di colloquiare lungamente al telefono (anzi, ne approfitto per ringraziarlo pubblicamente dell’anteprima del “Tex secondo Nizzi”, mandatami molti mesi fa) si è parlato anche degli aspetti meno interessanti che sono quelli della rete e delle relative correnti di pensiero... ma sono particolarmente contento che l’argomento sul libro sia stato appena sfiorato: vivere un libro come un problema e non come una risorsa è limitativo da parte di chi soprattutto legge solo Tex.
Bravo Roberto… e complimenti a Nizzi.