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Francesco Bosco [22/08/2012]

CIAO, SERGIO TOPPI

Il destino ha voluto che Sergio Toppi se ne andasse una decina di giorni dopo Joe Kubert. Kubert lo avevo conosciuto tramite il mio amico Michele che mi aveva martellato con il Tarzan della Cenisio, io avevo provato a contrapporgli questo Sergio Toppi ma con scarsi risultati: Michele diceva che gli italiani non erano capaci a disegnare e che preferiva Burne Hogarth, Roy Krenkell, Bob Lubbers e, appunto, Joe Kubert. Poi un giorno gli feci vedere quel pezzo di stroria di Hermann, l’indiano bianco (da "I Protagonisti" di Albertarelli) e lì finalmente cambio parere. Poi arrivò quel primo volume de "Un uomo un’avventura" (Cepim) e con esso la definizione di Michele su quel grande italiano: porca puttana, le sue foreste sono piatti di insalata! Da quel giorno, ogni volta che passava da casa mia dai suoi viaggi internazionali, voleva come prima cosa vedere le cose di Toppi: che abbiamo di nuovo, Burt?