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La leggenda

Mauro Scremin [26/05/2009]

PISTA DI MORTE

Il Sudista

“Chi credi che vincerà, papà, il Nord o il Sud?”. Alla domanda di suo figlio, Tex non sa rispondere. Una guerra del genere che mette i fratelli contro i fratelli è per lui inconcepibile. Riconosce tuttavia che esiste un’evidente disparità tra le forze in campo al punto che al tenente Robert del Quinto Cavalleria Confederato non tace il fatto che “non sono certo le armi che mancano alle truppe del Nord”. Nonostante ciò non rimane insensibile di fronte alle tragiche conseguenze che il conflitto comporta per le terre di frontiera. Ed eccolo, assieme ai pards, percorrere gli stati dell’Ovest in lungo e in largo e intervenire là dove c’è bisogno di combattere contro profittatori, sciacalli e irregolari che infestano quei territori e dove la situazione tende sempre più a sfuggire al controllo delle autorità. Per il nostro eroe Nordisti e Sudisti si equivalgono ma le circostanze in cui viene a trovarsi sono talmente fluide che lo costringono a correre spesso sul filo del rasoio. Nell’avventura precedente indaga “in forma privata” sugli attentati alla linea ferroviaria in costruzione che collega Brush a Union City accettando di dare una mano ad un vecchio amico, il capitano Wilbur di forte Morgan, a corto di uomini da destinare alla sorveglianza dei lavori. In quel caso il nostro eroe agisce in incognito in una missione che ha solo indirettamente a che fare con la guerra (è in gioco l’estrazione dell’argento a cui il governo è interessato).
Invece questa volta la faccenda è diversa e piuttosto delicata: due agenti dei servizi segreti sudisti in missione a Pine Bluff chiedono la sua collaborazione contro le bande di Rackam e soci assoldate dai Nordisti per ostacolare i rifornimenti ai Confederati. La situazione è comprensibilmente imbarazzante ma Tex non si tira indietro. Il suo proposito dichiarato è pur sempre quello di rimanere al di sopra delle parti. “Noi – assicura – non intendiamo parteggiare né per i Nordisti né per i Sudisti”. Ma un modo per dare una mano ai due agenti confederati viene lo stesso escogitato e come giustificazione viene addotta la necessità di liberare la regione “da tutti quegli elementi che, col pretesto della guerra, spargono distruzione e terrore”. Quindi Rackam, Vernon, Fuller e tutti i loro fiancheggiatori vanno trattati come meritano e cioè come “volgari banditi” e non come combattenti che lottano per un “ideale patriottico”. Con lo stesso criterio, in una successiva avventura, verrà data la caccia al famigerato generale Quantrell, ricercato da Nordisti e Sudisti ma in particolare da questi ultimi per aver sottratto una partita di duemila fucili Henry all’esercito confederato. Ad ogni modo Colby e Oakley, le due spie sudiste, sulle prime rimangono un po’ perplessi dal ragionamento di Tex ma alla fine accettano di buon grado una proposta che in ogni caso consentirà loro di ottenere il medesimo risultato. Loro continueranno ad agire a Pine Bluff sotto copertura, nell’anonimato, ma potranno contare sull’appoggio dei Rangers i quali, invece, si muoveranno a viso scoperto contro le bande degli irregolari. I due Sudisti appaiono a Tex come delle brave e oneste persone animate da un nobile ideale e da un fortissimo senso del dovere e di fronte al loro sacrificio il nostro eroe non rimane indifferente: in particolare l’assassinio di Colby da parte dei sicari di Rackam è talmente ignobile da provocare in lui un moto di feroce indignazione che sfogherà con impressionante brutalità sul malcapitato Tom Holton, uomo di Rackam caduto tra le sue grinfie, che subirà uno dei più violenti e spietati interrogatori di tutta la saga. Tex adempirà alle ultime volontà di Colby, raccolte in punto di morte, impegnandosi a informare le autorità sudiste nella persona del maggiore Creston e quindi scatenerà in piena notte una violentissima retata ai danni degli amici e alleati di Rackam. E non si fermerà qui: l’offensiva si estenderà anzi a tutte le regioni vicine poiché Rackam non è soltanto un semplice tagliagole ma è anche “uno degli agenti del servizio segreto dell’esercito unionista” e questo fa supporre l’esistenza di una fitta rete di complicità. Per questo motivo, negli sviluppi della vicenda, vedremo Tex sfoderare tutta la sua autorità con gli sceriffi della regione arrivando persino a diffondere la falsa notizia di una pestilenza e a imporre un cordone sanitario al solo fine di intercettare i messaggeri Pawnees di Rackam. Non contento chiamerà in soccorso cinquanta agguerriti Navajos che, fatti uscire dalla riserva sotto la guida di Tiger Jack, marceranno a tappe forzate per piombare alla fine come furie sul rifugio di Rackam facendo strage dei banditi e dei loro alleati Pawnees.
Insomma, una storia iniziata con un orrendo massacro e finita allo stesso modo, con la guerra che fa sentire il suo peso e un Tex grandioso che, al di là di tutte le ideologie, sta dalla parte di chi perde...

(“Un piano ardito” e “Alba di sangue”, nn. 20-21)